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Sotto l’ombra del salice

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Ferragosto era alle porte e Cunegonda, che fin dall’inizio dell’anno aveva affrontato numerose sfide lavorando intensamente in diverse organizzazioni per migliorare la vita della sua comunità, sentiva proprio il bisogno di rilassarsi e allontanarsi da tutto, almeno per un giorno. Decise dunque di concedersi una meritata pausa dai suoi impegni e organizzare una grigliata in un noto luogo poco fuori Modena dove era possibile fare barbecue all’aperto. Oltre ad alcuni amici invitò anche suo fratello minore, Marco, ad unirsi a lei. Marco era un giovane sognatore, sempre innamorato di qualcuno o di qualcosa, e quell’estate aveva perso la testa per una ragazza del vicinato.

“Sei pronto, Marco?” chiese Cunegonda mentre sistemava nella cesta tutto il necessario per il barbecue. “Ho fatto la tua insalata di pasta preferita.”

“Sì, certo! Ma, ehi, Cunegonda, pensi che Giulia verrà?” chiese con un sorriso speranzoso.

Cunegonda rise. “Non lo so, ma anche se non ci sarà passeremo comunque una giornata fantastica, promesso.”

Marco annuì, anche se il suo entusiasmo sembrava leggermente smorzato. Cunegonda notò la sua espressione e gli diede una pacca sulla spalla. “Vedrai, ci divertiremo un sacco.”

Arrivati nel luogo scelto, sistemarono la loro postazione sotto l’ombra di una grande salice. Il posto era già animato da gruppi di amici e famiglie che godevano della giornata di sole e Cunegonda tirò fuori dalla cesta gli ingredienti per gli spiedini alla griglia: carne di maiale, peperoni e zucchine. Li infilzò con cura sui bastoncini, pronta a condirli con una miscela di spezie prima di grigliarli. Mentre preparavano il barbecue, una voce familiare si fece strada tra le risate e i rumori del parco. Era Giulia, la cotta di Marco, che si avvicinava con un paio di amici. Marco si irrigidì per l’emozione, sgranando gli occhi incredulo.

“Ciao, Cunegonda! Ciao, Marco!” salutò Giulia, radiosa come sempre. “Che splendido posto! Possiamo aiutare a fare qualcosa?”

Cunegonda sorrise, lanciando uno sguardo complice a Marco. “Certo, piatti e bicchieri sono nella borsa, che ne dite di apparecchiare mentre mi occupo del pranzo?”

Mentre il gruppo si sistemava, Giulia iniziò a chiacchierare con Marco, che pian piano si rilassò, trovando il coraggio di parlarle delle sue numerose passioni. Cunegonda osservò la scena con soddisfazione, felice di vedere suo fratello divertirsi. Poco dopo, mentre gli spiedini sfrigolavano sulla griglia, un colpo di vento improvviso portò via il cappello di Giulia facendolo volare verso il boschetto poco distante. Marco si alzò di scatto, deciso a recuperarlo.

“Vado io, Giulia! Non muoverti,” disse, correndo verso il cappello.

Cunegonda lo seguì con lo sguardo: il fratello scomparve tra gli alberi e il gruppo continuò a chiacchierare allegramente. Dopo qualche minuto Marco tornò con il cappello in mano e un’espressione trionfante sul volto. Ma non era solo: lo seguiva un cagnolino, visibilmente affamato e spaventato. Marco lo aveva trovato nel bosco e non aveva potuto lasciarlo lì.

“Cunegonda, guarda chi ho trovato!” esclamò Marco, accarezzando il cagnolino. “Che dici, gli diamo un po’ di carne? Se nessuno lo reclama potremmo cercare di trovargli una famiglia.” Cunegonda guardò il piccolo animale che si avvicinava cautamente al gruppo e il suo cuore si sciolse. Giulia si chinò per accarezzare il cucciolo e questi in tutta risposta si accucciò ai suoi piedi. “Oh, è adorabile! Dovremmo dargli un nome.”

“Che ne dici di Ferragosto?” propose Marco, ridendo.

Il resto della giornata passò rapidamente: gli spiedini furono finalmente tolti dal fuoco e Cunegonda li condì con un tocco di aceto balsamico prima di servirli. I sapori della carne tenera e delle verdure grigliate esaltati dall’aceto furono apprezzati da tutti, mentre la macedonia con gelato regalò un tocco rinfrescante e inaspettato al picnic. Con il sole che scendeva lentamente all’orizzonte, il gruppo si rilassò all’ombra del salice, godendosi la brezza leggera e la compagnia reciproca. Buon cibo e la bellezza semplice di un giorno trascorso all’aperto: cosa c’è di meglio nella vita?

Pochi mesi dopo, Marco e Giulia decisero di andare a convivere e portarono con loro Ferragosto, che ormai era diventato parte della famiglia. Il cagnolino aveva unito ancora di più la giovane coppia, diventando un simbolo del loro amore estivo e della meravigliosa giornata passata insieme, e Cunegonda non poteva esserne più felice.

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